La vita di Evaristo Pancaldi

Canonico Evaristo Pancaldi

(1872 - 1950)

Breve profilo biografico   

    Evaristo Pancaldi figlio di Serafino, fabbro ferraio, e di Marianna Nini, casalinga,  nasce a Savignano sul Panaro il 3 marzo 1872. 

    Dopo aver frequentato la scuola elementare del paese, entra all'eta' di 13 anni nel Seminario Abbaziale di Nonantola grazie anche al sostegno degli zii Raffaele e Demetrio. Nella Cappella del Seminario di Nonantola celebra il 22 settembre 1895 la sua prima Messa. Nello stesso anno viene inviato, in riconoscimento delle sue spiccate doti musicali dall’arcivescovo - abate mons. Carlo Maria Borgognoni a Venezia, come allievo del M.o D. Lorenzo Perosi, allora direttore della Cappella Musicale di San Marco. 

    Rientrato a Modena nel 1899, il Pancaldi viene assunto come insegnante  di Canto liturgico in Seminario ed istituiva contemporaneamente una numerosa scuola di voci bianche presso la chiesa di S. Maria delle Assi. Nello stesso anno ottiene l'incarico provvisorio di maestro di Cappella del Duomo. 

    Egli dunque stava già attuando con pioneristico tempismo un piano organico per riformare la musica sacra a Modena in ossequio agli insegnamenti del Perosi ed anticipando i lineamenti che emergeranno compiutamente nel 1903 con la pubblicazione del motu proprio di Pio X, già Patriarca di Venezia e protettore del Perosi stesso. Con questo documento ufficiale la Chiesa prendeva definitivamente posizione contro l'influsso della musica profana e teatrale che ormai da oltre un secolo imperversava nelle sacre funzioni, dando così avvio alla riforma del canto liturgico tendente al recupero di uno stile più sobrio e più devoto che ritrovava la sua massima espressione nel canto gregoriano e nella polifonia classica del XVI secolo, nonchè nello stile moderno che si richiamava a quei supremi modelli quale appunto lo stile perosiano. 

    La terza domenica di novembre del 1899 in cui cade la festività della B.V. di Piazza, nel Duomo, fu eseguita sotto la direzione del Pancaldi per la prima volta a Modena un'opera del Perosi e precisamente la Missa pontificalis a 3 voci miste ed organo a cui seguivano l'Ave Maria a 8 voci di Arcadelt, e nel pomeriggio le Litanie del Perosi ed il Tantum ergo a 4 voci del Vernet. Tale fu il successo di quell'esecuzione  che il giorno successivo così si esprimeva Il Diritto Cattolico:" Il Maestro Pancaldi che dirigeva e che da tempo si è dedicato allo studio indefesso e alla interpretazione della musica perosiana, è riuscito a darci una di quelle esecuzioni che per affiatamento e fusione delle voci meritano uno speciale elogio  davvero meritato. Ci è sembrato che il Pancaldi sia riuscito a rendere lo svolgimento dei vari pensieri melodici, i concertati, le fughe con rara precisione e accuratezza sì da risultarne un complesso soddisfacentissimo e rispondente a veri ed elevati criterii artistici... Ha molto piaciuto l'Ave Maria a otto voci di Arcadelt, trascrizione di Listz (una scelta veramente felice del bravo maestro Pancaldi)... Può dirsi un vero trionfo pel maestro Pancaldi che mette ogni cura nell'istruire i cori e nell'allevare buoni esecutori nella sua scuola di musica". 

    Il 19 dicembre del 1900 egli ottiene definitivamente la carica di direttore e maestro di Cappella del Duomo di Modena grazie anche ad una lettera del Perosi che lo dichiara "abile a tale ufficio". Forte ormai dell'appoggio delle maggiori autorità musicali ed in parte anche ecclesiastiche, inizia subito il suo disegno  riformatore col sostituire i suonatori d' orchestra con altrettanti cantori ed esigendo il canto di mottetti in luogo delle usuali sinfonie provocando così un duro scontro coi difensori di una tradizione legata ancora tenacemente al gusto teatrale dominante in Italia nel secolo XIX. La mancanza dell'orchestra, utilizzata solamente nelle principali solennità, concentra quindi una maggiore attenzione sull'organo come principale supporto al coro e perciò il Pancaldi sprona il Capitolo all’acquisto di un nuovo strumento da collocare  nella Cripta di S. Geminiano, in sostituzione di quello settecentesco di Domenico Traeri (ora restaurato e ricollocato nella sua sede originaria). Il nuovo organo della ditta Rieger di Budapest (attualmente nella Parrocchiale di Freto) verrà inaugurato, in occasione del 6° centenario della traslazione delle reliquie di S. Geminiano, nei giorni 28, 29 e 30 aprile 1906. In quell'occasione vennero eseguiti sotto la direzione del M.o Pancaldi i Vespri solenni a quattro voci e orchestra di Perosi con un complesso di 150 esecutori. 

    Il 5, 6 e 7 giugno del 1913 in occasione del Congresso Eucaristico il Pancaldi diresse nella chiesa di S. Carlo tre esecuzioni della prima parte (La Cena) dell'oratorio La Passione di Cristo del Perosi con 100 coristi e 50 orchestrali.  Nel 1919, per beneficenza pro "Cassa di soccorso degli Studenti bisognosi di Modena" al Teatro del Collegio S. Carlo, diresse due esecuzioni dello Stabat Mater di Pergolesi ricevendo in quell' occasione una medaglia d'oro.                     

    Fedele all'estetica dell'organo riformato Pancaldi sarà poi il principale artefice della costruzione del grande organo corale della Ditta Balbiani-Vegezzi Bossi per l'acquisto del quale furono venduti alcuni arazzi di proprietà del Duomo nonchè il vecchio organo cinquecentesco del Malamini (oggi nella chiesa parrocchiale di Collegara). Il nuovo strumento di 3500 canne veniva inaugurato il 26 novembre 1934 con un concerto del M.o Fernando Germani organizzato dalla Società "Amici della Musica".           

    Oltre che per le sue competenze musicali è doveroso ricordare Pancaldi anche per la sua profonda e solida cultura archivistica e di Storia dell'Arte; per questi motivi infatti  nel 1913 veniva nominato all'unanimità membro del Comitato per i restauri del Duomo. Per le varie benemerenze acquisite, nel 1920, su proposta di mons. Natale Bruni, è nominato canonico della Basilica Metropolitana, e quindi insegnante d’arte sacra in Seminario (1925). Pubblicherà poi con Leone Chellini la ”Guida storica e artistica di Modena”. 

    Nominato nel 1928 archivista dell'Archivio Capitolare del Duomo di Modena porta alla luce interessanti documenti riguardanti i musicisti dell' illustre famiglia Bononcini e soprattutto curò un'ampia biografia di Orazio Vecchi del quale  scoprì anche l'atto di battesimo. 

    Nel 1929 diventa membro del Comitato permanente per la Storia dell'Università di Modena. Nel 1931, con Decreto ministeriale, è nominato membro della Commissione per la conservazione dei Monumenti e per gli Scavi della Provincia di Modena. Il 28 agosto del 1945 con un discorso dell’Arciprete Maggiore mons. Giuseppe Pistoni che ricorda il suo quarantennale scrupoloso servizio presso la cattedrale viene elevato alla dignità di Prevosto Capitolare. 

    Mons. Pancaldi, oltre alla citata Guida di Modena, concepì insieme allo storico Gino Roncaglia l'idea di  una Storia della Cappella musicale del Duomo di Modena alla realizzazione della quale collaborò con una notevole raccolta documentaria.   Nell'ambito dei festeggiamenti in onore di Orazio Vecchi nell'occasione del quarto centenario della nascita, Il Pancaldi, quale maggiore conoscitore delle vicende  biografiche del più importante musicista modenese, viene invitato dall'Accademia di Scienze Lettere ed Arti, di cui nel 1948 era stato eletto Socio corrispondente, a far parte del Comitato esecutivo per la celebrazione vecchiana. Non fece purtroppo in tempo ad assistere a questo evento culturale al quale si era dedicato con un impegno pluriennale;  colpito da un improvviso malore il 29 maggio 1950 durante la celebrazione di una messa presso la chiesa di S. Biagio, moriva due  giorni dopo e veniva sepolto nel cimitero urbano di S. Cataldo. 

    Concludiamo così questi brevi cenni biografici del Pancaldi con le parole di Gino Roncaglia tratte dal citato volume La Cappella Musicale del Duomo di Modena:"Con la costruzione dei nuovi organi del Duomo, con la delicata vena di canto, sostenuta da sicura sapienza, delle sue composizioni, ma soprattutto con l'attività svolta per la riforma della musica sacra da lui perseguita con tenacia e attuata con alta coscienza artistica e religiosa, Mons. Evaristo Pancaldi resta nella storia dei Maestri della Cattedrale di Modena come una delle figure più nobili e significative".                                                     

Presso l'Archivio Capitolare del Duomo di Modena sono conservate le seguenti opere di Evaristo Pancaldi:

1) A STAMPA

- Ave Maris Stella a 2 voci (in A. e C. "Nuova scelta di laudi sacre", Torino 1906, vol. II, p. 49).

- "Si quaeris miracula" ad 1 voce; ed. Marcello Capra, Torino.

- Tantum ergo a 2 voci, (in "Musica Sacra" n. 5, 1897).

2) MANOSCRITTE

- Amabile Maria, ad 1 voce ed organo.

- Ave dolce pellegrina, ad 1 voce ed organo (1950).

- Due Ave Maria ad 1 voce.

- Benedicta es tu, per baritono e organo.

- Cuor di Gesù Eucaristico, ad 1 voce e organo.

- Dalla valle del nostro dolore, Inno a Maria ad 1 voce e organo.

- Domine, salvum fac antistitem nostrum Caesarem, a 3 voci.

- Dormi non piangere, a 4 voci ed organo.

- Ecce sacerdos magnus, a 4 voci virili.

- Id, a 4 voci virili.

- Gran Protettor, inno a S. Geminiano, canto e organo.

- In paradisum, a 3 voci, archi e organo.

- Iste confessor, a 2 voci pari e organo.

- Id. a 2 voci pari e organo.

- Id. a 4 voci virili.

- Litanie del S. Cuore, a 2 voci pari, orchestra e organo.

- Litanie lauretane, a 2 voci pari e organo.

- Id. a 2 voci pari e organo.

- Litanie pastorali alla B. V. della Sassola, a 2 voci e organo.

- Litanie pastorali per tenore, basso e organo.

- Litanie, per soli, coro a 2 voci e organo.

- Id. per soli, coro a 2 voci e organo.

- Tre Litanie a 3 voci pari ed organo.

- Litanie a 3 voci virili e orchestra.

- Lucis creator, a 4 voci.

- Magnificat, a 2 voci.

- Meditazione per organo.

- Morum Magister, a 4 voci dispari.

- O dolce nome, a 1 voce e organo.

- O giorno di stupor, pastorale a 2 voci ed organo.

- O gloriosa virginum, a 1 voce e organo.

- Id. a 3 voci pari ed organo.

- O Giuseppe, a te si levi, a 1 voce e organo.

- Salva nos, a 3 voci virili, organo e orchestra.

- Salve Regina, a 1 voce e organo.

- Id. a 2 voci pari e organo.

- Signor ti crediamo, a 1 voce e organo (per il Congr. Eucar. di Carpi)

- Stabat Mater, versetto corale a 1 voce e organo.

- Id. a 3 voci virili.

- Sub tuum praesidium, a 2 voci pari.

- Su, fedeli, inneggiamo esultanti, ad 1 voce e organo (per il II Congr. Eucar.)

- Tantum ergo, per coro di putti.

- Id. a 2 voci pari ed organo.

- Id. a 2 voci pari ed organo.

- Id. per tenore, basso e organo.

- Id. per solo, coro e organo.

- Id. per solo e coro a 3 voci.

- Id. a 3 voci pari ed organo.

- Turbae dominicae in palmis, omophonia a 4 voci pari. 

- Turbae, pro feria VI in Parasceve, omophonia a 4 voci pari.

- Vaga stella del mattino, a 1 voce e organo.

- Trascrizioni da O. Vecchi, G. Capilupi e A. Pacchioni.

Negli ultimi anni di vita il Maestro componeva una Messa di requiem a 3 voci e orchestra rimasta incompiuta.  

 

Bibl.: G. Roncaglia, Ricordo del maestro mons. D. Evaristo Pancaldi in "Atti e Memorie", Deputazione di Storia Patria, Modena, 1952; G. Roncaglia, La Cappella Musicale del Duomo di Modena, Firenze, 1957; Enciclopedia della Musica, Ricordi, Milano, 1963; Nostro Tempo, 1960, n. 42; Commemorazione del M° Mons. E. Pancaldi e Concerto vocale della Cappella musicale del Duomo (a cura del Comitato Modenese Messa dell'artista, 1960); Capitolo Metropolitano, Modena, Archivio Capitolare, 126a; A. Barbieri, Sacerdoti modenesi del Novecento, Modena, 1993.